Foto di Gerd Altmann da Pixabay 

Grandi sono le aspettative anche in Italia per un utilizzo efficace delle tecnologie digitali per contrastare la pandemia. Alcuni dei paesi che per primi hanno affrontato il virus, Cina, Corea del Sud, Singapore, hanno fatto un uso tempestivo di dispositivi digitali in quei contesti largamente diffusi e utilizzati già prima dell’emergenza.
L’evoluzione positiva della situazione in quei paesi, dovuta all’insieme delle misure sanitarie dispiegate, ha contribuito a sopravvalutare in Europa le conseguenze positive attese dalla disponibilità di sistemi di tracciamento digitale.
È in questo contesto che anche in Italia si sta realizzando un’applicazione digitale per il tracciamento del contagio, le cui funzioni e caratteristiche devono essere adeguatamente conosciute e attentamente valutate.

L’obiettivo del seminario è stato quello di fornire a non esperti di tecnologia direttamente coinvolti nelle attività di contrasto delle conseguenze della pandemia, elementi di comprensione critica dei dispositivi digitali che si stanno progettando e delle loro possibili procedure di utilizzo. 

Non si tratta solo di garantire, anche in un contesto di emergenza sanitaria, diritti fondamentali legati alla protezione dei dati sensibili dei singoli, ma soprattutto di analizzare le condizioni organizzative che possono rendere utili questi dispositivi, e le conseguenze sociali che possono derivare dalle modalità del loro utilizzo, che possono generare ulteriori e inedite forme di disuguaglianza. Mai come in questo caso ogni realizzazione tecnologica è anche progettazione dell’organizzazione sociale che da essa viene abilitata.

I temi:
1. Le caratteristiche tecnologiche dei dispositivi digitali e le implicazioni organizzative
2. L’utilizzo di strumenti digitali e le procedure di tracciamento previste dall’OMS
3. Le conseguenze sulla protezione dei dati digitali

I docenti:

Enrico Nardelli, Università di Roma “Tor Vergata” e presidente di Informatics Europe

Fabio Pietrosanti, Presidente del centro Hermes

Giovanni Battista Gallus, Avvocato, data protection officer, fellow del centro Nexa

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