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ingaro-seppiaNella seduta del 21 marzo scorso, il consiglio comunale di Formia ha conferito a Pietro Ingrao la cittadinanza onoraria.

Ecco il comunicato stampa del Comune di Formia.

Un pezzo di storia italiana, “figlio dell’ultimo secolo dello scorso millennio”, come lui stesso si definisce nel sito internet dedicato alla sua vita. Il prossimo 30 marzo Pietro Ingrao compie 99 anni. Politico, giornalista, partigiano. Non ha mai perso il legame con le sue radici. Conobbe Formia sui banchi di scuola e per tutta la vita l’ha amata di un sentimento profondo. Alla vigilia del suo primo secolo di vita, il Comune di Formia intende ricambiare l’onore conferendo a Pietro Ingrao la cittadinanza onoraria.

La cerimonia si terrà nel corso del Consiglio comunale convocato per venerdì 21 marzo alle ore 16.30. Nella stessa seduta sarà votata anche l’intitolazione dell’Archivio Storico comunale al pittore, poeta, storico e critico d’arte Franco Miele.

Pietro Ingrao nacque a Lenola il 30 marzo 1915. Iniziò la sua attività antifascista nel 1939 aderendo l’anno dopo al Partito Comunista Italiano. Partecipò attivamente alla Resistenza partigiana. Fu deputato tra il 1948 ed il 1992, direttore del quotidiano “L’Unità” dal 1947 al 1957, Presidente della Camera dei Deputati dal 1976 al 1979. All’impegno politico abbinò un’intensa passione per arte, cinema, poesia e letteratura.

A Formia trascorse anni fondamentali. Ne parla nei suoi scritti e in alcuni discorsi pubblici come l’«Intitolazione della biblioteca del Liceo Vitruvio a Pilo Alberelli e Gioacchino Gesmundo» del 29 ottobre 1997 e il «Discorso» pronunciato nella Sala Ribaud del Comune di Formia il 18 novembre del 2004. Studiò al Liceo classico “Vitruvio Pollione”. Lì nacquero i suoi primi interessi politici e l’amore per la libertà. Formia, diceva, “fu il primo luogo di una esperienza comune dove mi avvicinai ad una storia più grande, a misurarmi con una coscienza di Nazione, a interrogarmi sul senso della parola Europa; il vero inizio dell’apertura della mia mente sul mondo”. “Se penso – scriveva ancora – che in questa città era passato ed aveva soggiornato Antonio Gramsci, allora mi viene da pensare agli strani incroci della vita o ai segnali che ci sfiorano e anticipano cose che verranno dopo”. Di Formia Ingrao ha amato i ricordi e la natura, “gli inverni dolci, il mare smaltato, la macchia mediterranea”.
Un gigante del Novecento, un figlio di questa terra.

Ecco l’intervento del Sindaco di Formia Bartolomeo (Intervento e foto in evidenza da UlisseLand):

“Ringrazio tutti i presenti, i nostri ospiti, il sindaco di Lenola, le autorità civili e militari presenti, i presidi del nostro storico liceo classico. Un ringraziamento particolare ai figli di Ingrao, Bruna e Guido, in rappresentanza del padre. Prima del consiglio, mi hanno detto che non appena saputo del consiglio, lui ha detto: “Vengo anche io”. Nonostante 10 anni fa abbia nella sua enorme modestia voluto dire che la cittadinanza onoraria non è importante ma è importante la testimonianza che vi porto della passione che ho, creod che sarebbe con noi con grande gioia. Ringrazio un amico comune, mio e di Pietro, Marrigo Rosato, che attraverso il suo impegno costante e della sua organizzazione, la Confcommercio, si sta molto spendendo per fare in modo che questa provincia, insieme ai comuni di formia, lenola, fondi, roccagorga e gaeta, partecipino a questo arco di festeggiamenti. Dissi allora le stesse parole che direi oggi. Vorrei solo aggiungere una riflessione di carattere più attuale.

Pietro è arrivato alla soglia del secolo. E’ un testimone straordinario del ‘900. Un secolo drammatico, scandito da due guerre mondiali. Quando descriveva i colori della città, le atmosfere, la spiaggia di Vindicio, parlava di Gianola, sono luoghi amati anche oggi da tutti noi. In quelle straordinarie immagini degli anni ’20 e 30 io pensavo con una certa angoscia cosa si sarebbe scatenato in quella città di lì a qualche anno. Quelle immagini di serenità e di pace che trasmettevano quei giardini che finivano a mare, le nostre coste. Le atmosfere, i cieli tersi di questa città. Di lì a qualche anno la città sarebbe stata investita da una distruzione pazzesca. Gli eccidi della costarella, di Santa Maria la Noce, i bombardamenti di Piazza Risorgimento, la morte di giovani formiani. Vorrei che questo ricordo fosse sottolienato da noi presenti. Noi siamo in una sala intitolata a Ernesto Ribaud, un giovane che stava organizzando gruppi di resistenza all’oppresione nazista. Fu ucciso nella galleria tra Formia e Gaeta. APPLAUSO. E’ stato un testimone silenzioso. Aveva poco più di 20 anni. Quest’anno ricorre il 70esimo anniversario della liberazione dall’occupazione nazifascista. Non è un cas, è un’occasione bella che la cittadinanza a Pietro Ingrao venga nello stesso anno dei 70 anni di liberazione. Quelle idee, quelle intuizioni nate qui nelle stanze di questo palazzo e che hanno poi così fortemente condizionato la sua esistenza sono state le stesse idee che hanno portato il popolo italiano a riprendersi la libertà che gli era stata legata. Formia è grata ad Ingrao dell’affetto. Noi non dimentichiamo questo suo sentimento. Ho avuto modo di ascoltarlo personalmente. Ricordo una bella serata a casa di Vittorio Foa. Pietro venne con la moglie Laura. Trascorse quasi l’intera serata a parlare di Formia e dell asua giovinezza a Formia. Qui nacque un grande percorso di un’esistenza incredibile che continua ancora. Termino: altri 100 anni caro Pietro di questa vita, grazie per tutto quello che ci hai dato. Per questo chiedo al Consiglio Comunale di votare la cittadinanza onoraria ad Ingrao.”

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