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Mario Tronti: autobiografia filosofica

Pubblichiamo un’autobiografia filosofica, scritta da Mario Tronti e pubblica in Storia della filosofia, 14, Filosofi italiani contemporanei, Le Grandi Opere del Corriere della Sera, Bompiani, Milano 2008, pp. 586-595
Pubblicato il 20 Gennaio 2011
Materiali, Officine Tronti, Scritti

Mario Tronti nasce a Roma nel 1931. La sua è una famiglia popolare, che lavora ai Mercati generali e abita nel quartiere Ostiense. Vive, serena, la sua infanzia, tra persone semplici. Non c’è tradizione intellettuale ereditata e la sua formazione culturale è del tutto autonoma. Frequenta il Liceo classico, al Pilo Albertelli, e su consiglio del commissario di storia e filosofia agli esami di maturità sceglie la Facoltà di Lettere dell’Università di Roma, corso di Filosofia. Qui si laurea con Ugo Spirito, ordinario di Filosofia teoretica, discutendo una tesi sulle opere giovanili di Marx. Già nel quartiere, e ai Mercati generali, dove lavorava durante gli anni universitari, e poi nell’Università stessa, aveva preso coscienza della passione della sua vita, la politica. Nel 1951 si iscrive alla Federazione giovanile comunista e nel 1954 al Partito comunista. Nel 1956 prende posizione, insieme a molti intellettuali, a favore degli insorti ungheresi, ma a differenza di altri non uscirà dal partito, a cui rimarrà iscritto fino allo scioglimento. Una breve incompatibilità di questa appartenenza si manifesterà solo a metà degli anni Sessanta, quando partecipa all’esperienza dell’operaismo, prima come redattore dei Quaderni rossi, poi come direttore di Classe operaia. Subito dopo la laurea, con una borsa di studio trascorre un periodo a Monaco di Baviera. Negli anni post-universitari lavora come correttore di bozze all’Enciclopedia universale dell’arte, edita da Sansoni. Tra 1968 e 1970 insegna storia e filosofia al Liceo scientifico Galilei di Terni. Nel 1969 prende la Libera docenza di Filosofia morale. Nel 1970 viene chiamato, come incaricato, all’Università di Siena, nella costituenda Facoltà di Lettere e filosofia. Qui insegnerà ininterrottamente prima Filosofia morale, poi Filosofia politica, fino al 2001. Concluderà la sua carriera come professore associato. Dirà di sé: «Ho lavorato all’Università come un emigrante in un paese straniero, mai imparando bene la lingua del luogo e continuando a parlare il dialetto delle mie idee». Continuativo, nel frattempo, è il suo impegno politico. Scrive su quotidiani e su periodici della sinistra. Nei primi anni Ottanta coordina il lavoro della rivista Laboratorio politico. Fa parte del Comitato centrale del PCI, dove si esprime per il no al cambiamento di nome del partito. Negli anni Novanta viene eletto senatore del PDS. Partecipa ai lavori della seconda Commissione bicamerale per le riforme costituzionali. Non aderisce al Partito democratico. Attualmente presiede il Centro per la riforma dello Stato, un luogo di studi e iniziative fondato da Umberto Terracini e a lungo presieduto da Pietro Ingrao.

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