Gli ultimi anni della vita di Marx sono stati spesso considerati come un periodo durante il quale egli avrebbe appagato la propria curiosità intellettuale e cessato di lavorare. L’analisi di alcuni manoscritti, ancora inediti o poco conosciuti, permette di sfatare questa leggenda e dimostra che egli non solo continuò le sue ricerche, ma le estese anche a nuove discipline. Nel biennio 1881-1882 Marx intraprese uno studio approfondito delle più recenti scoperte nel campo dell’antropologia, della proprietà comune nelle società pre-capitaliste, delle trasformazioni determinatesi in Russia in seguito all’abolizione della servitù e della nascita dello Stato moderno. Inoltre, egli fu attento osservatore dei principali avvenimenti di politica internazionale e le sue lettere testimoniano il suo deciso sostegno alla lotta per la liberazione dell’Irlanda e la ferma opposizione all’oppressione coloniale in India, Egitto e Algeria. Le ricerche dedicate a nuovi conflitti politici, tematiche e aree geografiche, ritenute fondamentali per il proseguimento della sua critica del sistema capitalistico, permisero a Marx di maturare una concezione più aperta alle specificità dei diversi paesi e di considerare un possibile approdo al socialismo diverso da quello precedentemente prefigurato. Questi sviluppi teorici vennero interrotti da una lunga e dolorosa malattia che lo costrinse a vagare tra Inghilterra, Francia, Svizzera e Algeria, alla ricerca del clima più adatto a favorire la guarigione. Il soggiorno di oltre due mesi ad Algeri, l’unico della sua esistenza trascorso lontano dall’Europa, rivestì grande interesse per Marx, poiché gli offrì la possibilità di sviluppare importanti riflessioni sul mondo arabo e contro l’occupazione francese. Dai manoscritti, dai quaderni e dalle lettere di questi anni emerge dunque un uomo molto diverso da quello raffigurato da tanti suoi critici, o presunti seguaci. Dopo essere stato dapprima assimilato al cosiddetto «socialismo reale», e poi frettolosamente messo da parte dopo il 1989, oggi Marx sta conoscendo una significativa riscoperta e questo volume, che ne analizza con grande rigore la biografia intellettuale nel periodo meno esplorato della sua vita, rappresenta una preziosa novità.
Il libro di Marcello Musto è stato pubblicato da Donzelli e sarà presentato il 18 Novembre alle 17:30 presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso Issoco – Via della Dogana Vecchia, 5. Con l’autore intervengono Luciana Castellina, Giacomo Marramao e Mario Tronti.

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